La concorrenza sleale può essere operata da soci o da dipendenti che, essendo a conoscenza di notizie importanti, le trafugano in favore di altre aziende. È così che la concorrenza da leale si trasforma in “sleale”. Ciò può provocare conseguenze nell’organizzazione di processi aziendali, nel prezzo di mercato del prodotto commercializzato, nella lista dei clienti, nell’elenco dei collaboratori e altro ancora. La disciplina della concorrenza sleale tutela direttamente gli imprenditori che sono infatti gli unici soggetti legittimati ad azionare i rimedi contro di essa. Gli atti di concorrenza sleale sono sanzionati anche se non hanno ancora arrecato un danno ai concorrenti. È sufficiente il cosiddetto “danno potenziale”.
Per tali ragioni, agire con tempestività e determinazione, rivolgendosi a un professionista che sa come agire per raccogliere le prove è determinante.

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